concept/coreografia Riccardo Buscarini
musiche P.I. Caikovskij, L. Minkus, A. Adam
trascrizione/rielaborazioni musicali M° S.Sabatelli
pianista M° Benedetto Boccuzzi
costumi Francesco Colamorea
disegno luci Roberto Colabufo
danzatori Quattro
produzione Equilibrio Dinamico Dance Company
coproduzione Art Garage
con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese e AMAT
Sulla musica del più riconoscibile repertorio classico, gesti armonici e accoglienti lasciano spazio ad un partner work intricato e nodoso, in cui nuovi equilibri e forze ridefiniscono il rapporto fra i danzatori in scena. Il lirismo del passo a due cede il passo al dramma dello stare insieme, assume contorni distorti, ampi e pieni di ambiguità. In Suite Escape il movimento diventa un mezzo di negoziazione, alimenta lo scontro tra individuo e il gruppo e riscrive il rapporto di fiducia fra i corpi.
Riccardo Buscarini descrive così il processo creativo alla base di Suite Escape:
“Suite Escape parte dall’analisi di famosi pas de deux, gran finale di ogni balletto classico. La trama è canonica: incontro, innamoramento, unione o finale tragico. Il mio lavoro pone al centro dell’attenzione non le singole trame ma il genere stesso del pas de deux e il suo linguaggio coreografico. Nella mia ricerca è centrale la questione dell’equilibrio, del controllo e del sostegno dati o ricevuti dal protagonista maschile o da quello femminile. La riscrittura del pas de deux in Suite Escape avviene in primis in termini fisici. Il dare e ricevere peso, all’altro o allo spazio, in un continuo gioco tra asse e fuori asse crea una dicotomia fra equilibrio e destabilizzazione che propone una riflessione sulla fiducia. L’illusione della leggerezza del partnering classico, si trasforma in Suite Escape in un lignaggio di “voli in caduta”, che porta l’interprete alla separazione da chi offre un sostegno ma anche, in qualche modo, rappresenta un ostacolo. Si indaga quindi sulla fuga e sul vuoto generato dall’assenza, un volume che può essere colmato dal desiderio o uno spazio potenziale in cui riconfigurare la propria indipendenza. Il modello passato si manifesta tramite la riconoscibilità coreografica e musicale, ma anche qui lo si scavalca. Il pianoforte riporta alla classe di balletto e alla musica da camera, ma anche al sottofondo di un ristorante jazz, un luogo d’incontro – ed, inevitabilmente, di scontro – tra identità diverse.”
info 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com
RASSEGNA STAMPA
Suite escape, gli archetipi del passo a due – il Manifesto 23/02/2022
Protagonista la danza contemporanea – il Tempo 13/02/2022
10 domande a Riccardo Buscarini – il Messaggero 13/02/2022
Passo a due sugli squilibri di ogni coppia – la Repubblica 12/02/2022