
di Jean Claude Grumberg
versione italiana di Giacoma Limentani
con: Emanuele Carucci Viterbi, Giovanna Daddi, Dario Marconcini
canzoni: Viviana Marino
regia : Dario Marconcini con la collaborazione artistica di Stefano Geraci
produzione: Ass.ne Teatro Buti
illuminazione e scene: Riccardo Gargiulo con la collaborazione di Maria Cristina Fresia
Dopo lo spettacolo il direttore di Radio3 Rai, Marino Sinibaldi, con alcuni ospiti in diretta su Radio3 Rai
Un bambino di 62 anni chiama sua madre, vorrebbe tanto che lo prendesse per mano e trascorressero insieme una domenica felice. Delle voci gli rispondono, dei personaggi gli appaiono: la madre con i suoi rimproveri, un Dio che può far ben poco, un anestesista inquietante, un invadente direttore di una casa di riposo e, infine, il padre che non ha mai conosciuto e che gli chiede come vanno ora le cose nel mondo, dopo il nazionalismo, la caccia ai diversi, i campi di concentramento…
Grunberg è autore tragico della più nobile tradizione ebraica dove la memoria e l’ironia si confondono senza derisioni e esagerazioni. E’ un autore che pur portando su di se’ i segni della discriminazione subita da bambino, della solitudine e del dolore (suo padre, sarto ebreo, morì in un campo di sterminio), nei suoi scritti adotta uno stile delicato dove il passato è come rimosso, mai citato, ma che inconsapevolmente, dalle domande, dalle ansie, dalle nenie, dai ricordi, riaffiora tenero e spietato pur ovattato e nascosto da un sorriso amaro. Con “La mamma sta tornando povero orfanello ” continua la nostra ricerca su testi di autori del 900 poco conosciuti e poco rappresentati in Italia.
Rassegna stampa
[wpdm_package id=’2124′]
[wpdm_package id=’2110′]