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dall'1 al 6 marzo
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 21 - sabato h 19 - domenica h 17

LE SEDIE

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di Eugène Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo

con Michele Di Mauro, Federica Fracassi
regia Valerio Binasco
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
musiche Paolo Spaccamonti
assistente regia Giordana Faggiano
assistente scene Nathalie Deana
foto di scena Luigi De Palma

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Federica Fracassi ha vinto il Premio “Le Maschere del Teatro Italiano” 2021 come Miglior attrice protagonista, per il ruolo interpretato accanto a Michele Di Mauro, nello spettacolo prodotto dal TST LE SEDIE di Eugène Ionesco
Nicolas Bovey ha vinto il premio Ubu 2020-2021 come miglior scenografia per le scene de Le sedie di Eugène Ionesco, regia di Valerio Binasco e quelle per La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca, regia Leonardo Lidi.

Valerio Binasco affronta per la seconda volta – dopo La lezione diretta per lo Stabile di Genova – il teatro di Eugène Ionesco con Le sedie, un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. I personaggi e le situazioni delle pièce di Ionesco sono intorno a noi, reali e riconoscibili: sono le feroci vicine di casa che si esprimono esclusivamente con proverbi o frasi fatte, i colleghi dalla parlantina irrefrenabile, gli amici vittimisti. Il drammaturgo franco-romeno ha un lontano quanto forte legame con il Teatro Stabile di Torino: Gian Renzo Morteo, membro dal 1968 al 1970 della direzione collegiale dello Stabile, non solo fu il traduttore italiano di Ionesco, ma la sua amicizia con lo scrittore fu lunga e affettuosa. Ionesco collaborò strettamente con Morteo e Gualtiero Rizzi alla realizzazione de Il gioco dell’epidemia, che debuttò nel 1971 al Teatro Gobetti.

Valerio Binasco dirige Michele Di Mauro e Federica Fracassi in una commedia i cui tratti assurdi si dissolvono in un vuoto carico di parole che via via perdono senso, in una dimensione di frustrazione che a distanza di quasi settant’anni dal debutto dello spettacolo (prima assoluta al Théâtre Lancry di Parigi, il 22 aprile 1952) sembra parlare direttamente al nostro disarmante presente.

Un faro abbandonato su un’isola: un vecchio e una vecchia attendono in una grande sala gli ospiti per una conferenza, una cerimonia sontuosa per accogliere un oratore e il suo messaggio fondamentale. Due vecchi, marito e moglie, che goffamente rivelano la loro piccola realtà: illusioni, delirio, fallimento, ma soprattutto un grande silenzio, una mancanza di interlocutori così come di comunicazione. Ma comunicare cosa? È un grande vuoto quello che risuona intorno ai due anziani, circondati da una ressa di figure inesistenti, sedie che si accatastano, rumori di sottofondo, senza che nulla avvenga realmente, perché in questa farsa tragica, dove si ride con angoscia, il nodo centrale è esorcizzare la paura, la disperazione.


info 065898031  promozioneteatrovascello@gmail.com

RASSEGNA STAMPA

Le sedie di Ionesco e il senso della vita – LEFT 08/04/2022

Quel che resta del giorno: nulla – il Fatto Quotidiano 05/03/2022

Cosa è assurdo a teatro e fuori – InveceConcita 03/03/2022

Tragico e comico, quell’amore nato sulle “Sedie” – il Messaggero 01/03/2022

Con “Le sedie” addio alla quotidianità – il Tempo 01/03/2022

“Le sedie” con la regia di Binasco – Corriere della Sera 01/03/2022

In scena tra sogni e disincanti – Zapping 27/02/2022

Due anziani clown alla deriva. Ionesco con la regia di Binasco – la Repubblica 27/02/2022

“Le Sedie” secondo Binasco – Trovaroma 24/02/2022