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17 maggio, ore 21.00
Officina delle Culture presenta

UBUNTRONIX

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Martux_M e Tam Tam Morola

L’Officina delle Culture propone “UbuntroniX” un concerto nato dall’incontro di Martux_M e Tam Tam Morola gruppo senegalese capitanato da Moustapha Mbengue.

UbuntroniX assorbe il termine africano Ubuntu che esplicita che l’umanità di ciascuno non è semplicemente intrinseca, ma è una qualità che proviene dalla relazione con l’altro. In questa serata si propone la celebrazione dell’incontro e del rispetto reciproco. “Io sono perché noi siamo” vuol dire la parola in lingua bantu ed in questo spericolato incontro tra elettronica e ritmi africani, tra estetica ed etica del rispetto reciproco, memoria e futuro la musica africana incontra l’elettronica dando vita a UbuntroniX.

Martux_M pioniere dell’elettronica sempre in ascolto delle trasformazioni contemporanee, che nei  diversi progetti ha collabora con musicisti come Markus Stockhausen, Danilo Rea, Arto Lindsay, Eivind Aarset, Nils Petter Molvaer, Jon Hassel e Ramin Bahrami, invitato nei maggiori festival internazionali come Sonar (ES), Mutek (CND), RomaEuropa (IT), Dissonanze (IT), Villette-Numerique (FR), e al Lincoln Center di New York qui dialoga con i Tam Tam Morola di Moustapha Mbengue profondo conoscitore della tradizione musicale Wolof, Mandinga e Serer che ha suonato con Youssou N’Dour, Mory Kante, Robert Plant con i cubani Gente di Zona, ma anche con Julio Iglesias e molti musicisti e cantanti italiani. Il suo originario gruppo di percussioni (Tamburi di Gorè)  aggiunge alle percussioni strumenti musicali occidentali, dando così vita ai Tam Tam Morola, protagonisti di performance festose e coinvolgenti. Il gruppo sarà accompagnato anche da una performance di danza coordinata dai maestri Ismaila Kante e Sakou Kande. A suonare dal vivo con Moustapha Mbengue saranno Ismaila Mbaye, Papis Diarra, Issa Diarra,  Jean Charles Gomis ed Elhadjii Mbaye.

 L’io non è un soggetto rigido, non è un individuo, cioè un nucleo non divisibile, non modificabile, ma è un dividuo relazionale (definizione dell’antropologa Marilyn Strathern). L’io è ciò che è grazie alla relazione con l’altro, che sia un altro essere umano, un essere vivente animale o vegetale, o anche un essere inanimato. Questo modo di guardare il mondo in cui ognuno deve rendersi conto di non essere individuo singolo, ma di essere un tutt’uno con il kosmos, molto somiglia al viaggio musicale proposto da Martux_M e Moustapha Mbengue. L’Ubuntu significa dunque vedere il noi prima dell’io, ma non nel senso occidentale di dare il primato alla comunità e tralasciare l’io, anzi. 

info 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com
Biglietto unico a €15

 

RASSEGNA STAMPA

L’Africa digitale al Vascello – Trovaroma 12/05/2022