
Testo e regia: Eugenio Barba
Attori: Kai Bredholt, Roberta Carreri, Donald Kitt, Iben Nagel Rasmussen, Julia Varley
Spazio scenico: Odin Teatret
Costumi e oggetti scenici: Lena Bjerregård, Antonella Diana e Odin Teatret
Consulente arti visive: Francesca Tesoniero
Disegno luci: Fausto Pro
Supervisione disegno luci: Jensper Kongshaug
Assistenti alla regia: Elena Floris e Dina Abu Hamdan
Consiglieri: Gregorio Amicuzi, Juliana Capilé, Tatiana Horevicht
Dramaturg: Thomas Bredsdorff
Manifesto: Peter Bysted
Direzione musicale: Elena Floris
Direttrice di tournée: Anne Savage
Foto: Francesco Galli e Rina Skeel
uno spettacolo dell’Odin Teatret
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale.
Durata e info: 70 minuti per un pubblico limitato di persone, lo spettacolo, una performance poetica di grande impatto visivo, è recitato in greco antico ad eccezione di alcune frasi in italiano che orientano lo spettatore.
È il giorno dopo l’ultima battaglia. La guerra tra i due figli di Edipo per il dominio di Tebe è terminata. La ribelle Antigone è stata punita per non aver rispettato le leggi della città.
Le famiglie seppelliscono i morti tra i quali si aggira il fantasma di Edipo. Creonte e Tiresia predispongono la pace. La Sfinge risale sul trono. Per i giovani è primavera, tempo di innamoramenti. Il futuro è frenesia di sole e oro: una febbre gialla.
L’Odin Teatret, fondata nel 1964 dal regista italiano Eugenio Barba trasferitosi nei paesi scandinavi e poi successivamente in Danimarca dove risiede attualmente, è probabilmente la compagnia teatrale più longeva di tutti i tempi. Questo spettacolo sarà la conclusione del lungo lavoro svolto dalla compagnia in questi quasi 60 anni di teatro. I lavori dell’Odin hanno condizionato intere generazioni di registi, attori e artisti di tutto il mondo, la loro notorietà e riconoscimento è planetaria. Nel periodo di rappresentazione verrà proposta al Cinema Sala Troisi una rassegna di cinema di alcuni dei più rappresentativi spettacoli teatrali dell’Odin. Qui il programma:
Sabato 1 ottobre 2022 Cinema Troisi, ore 11 ingresso €5
Presentano: Roberta Carreri, Julia Varley, Francesca Romana Rietti
Sulle due sponde del fiume
Soggetto, sceneggiatura e regia:Torgeir Wethal;
fotografia: Morten Bruus-Pedersen & Roald Pay;
assistenti alla fotografia: Peter Bysted & Tony D’Urso;
montaggio: Niels Pagh Andersen; suono: Niels Skousen; attori: Torben
Bjelke, Roberta Carreri, Toni Cots, Tom Fjordefalk, Else Marie
Laukvik, Tage Larsen, Francis Pardeilhan, Iben Nagel Rasmussen,
Silvia Ricciardelli, Julia Varley, Torgeir Wethal;
produzione: Odin Teatret Film;
56 minuti; colore; 1978.
“Per il momento è proibito fare spettacoli, o attrarre la folla, sia al chiuso che all’aperto”.
Il paese dove l’Odin Teatret è arrivato è sotto la legge marziale.
Le autorità tengono sott’occhio i gruppi di teatro poiché creano disordine e radunano le folle; e quando le persone si riuniscono qualunque cosa può accadere.
Nel 1978 l’Odin Teatret viaggiò in Perù. Il film mostra come riuscì a presentare i suoi spettacoli e a entrare in contatto con la popolazione, malgrado le condizioni restrittive. Tratta essenzialmente della strategia dell’insubordinazione attraverso il teatro. Si vede l’Odin Teatret allenarsi in quartieri popolari, preparare parate in villaggi indigeni, fare spettacoli nella prigione di Ayacucho e prendere parte in diversi baratti.
Le celebrazioni tradizionali non erano state proibite. Le autorità sapevano che i fuochi d’artificio erano più innocui dei “sanpietrini”. L’Odin Teatret è stato invitato alle celebrazioni, ed ha accettato di fare spettacoli solo a condizione di fare un baratto: anche la popolazione locale doveva mostrare qualcosa che le era proprio.
a seguire
Victoria – Black and Woman
Soggetto, sceneggiatura e regia: Torgeir Wethal;
fotografia: Morten Bruus-Pedersen & Roald Pay;
montaggio: Niels Pagh Andersen; suono: Niels Skousen;
produzione: Odin Teatret Film, 21 minuti; bianco e nero; 1978.
Nel corso del suo viaggio nel 1978 in Perù l’Odin Teatret incontra la compositrice, coreografa, danzatrice afro-peruviana Victoria Santa Cruz; proprio in quell’anno l’artista aveva scritto il suo celebre poema Me Gritaron Negra, un potente manifesto di denuncia del razzismo subito da bambina in quanto esponente della comunità nera peruviana. Quello realizzato dall’Odin Teatret è ancora oggi riconosciuto a livello internazionale uno dei ritratti più significativi mai dedicati a questa grande artista e attivista. Nel film la si vede impegnata a presentare il proprio lavoro, quello svolto con l’ensemble folklorico da lei diretto a partire dal 1973, il Conjunto Nacional de Folklore, ma anche dialogare con il suo intervistatore Eugenio Barba.
Domenica 2 ottobre 2022 Cinema Troisi, ore 11 ingresso € 5
Presentano: Eugenio Barba, Davide Barletti e Jacopo Quadri.
Prima del film L’Albero,
basato sull’omonimo spettacolo dell’Odin Teatret diretto da Eugenio Barba tra il 2016 e il 2021.
Regia Davide Barletti e Jacopo Quadri;
montaggio Nicolò Tettamanti; suono Antonio Barba;
fotografia Greta De Lazzaris e Stefano Tremacere;
produzione Nordisk Teaterlaboratorium, Fluid Produzioni, Ubulibri;
75 minuti; colore, 2022.
Sullo spettacolo
Personaggi
Monaci yazidi: Luis Alonso, Donald Kitt, Julia Varley
Signore della guerra europeo: Kai Bredholt
Signore della guerra africano: I Wayan Bawa
Donna igbo: Roberta Carreri
La figlia di un poeta: Iben Nagel Rasmussen
La figlia di un poeta da giovane: Carolina Pizarro
Cantastorie: Parvathy Baul, Elena Floris
Deus ex machina: Fausto Pro
L’albero della Storia cresce forte e morto.
Intorno ad esso, bambini soldato e monaci in preghiera danzano insieme a signori della guerra, a una madre rabbiosa e alla figlia di un poeta che, da bambina, sognava di volare via con il padre.
Due narratori presentano e commentano scene e personaggi. Nel deserto siriano due monaci yazidi scomparsi piantano un albero di pere per richiamare gli uccelli che sono scomparsi. In Nigeria una madre riposa sotto l’ombra dell’albero della dimenticanza tenendo in braccio la testa di sua figlia nascosta in una zucca. Un signore della guerra europeo spiega la necessità di pulizia etnica a un signore della guerra africano che compie un sacrificio umano per rendere invulnerabile il suo esercito di bambini soldato prima di condurli in battaglia. Una bambina gioca con le sue bambole intorno all’albero piantato dal padre quando è nata. Si chiede come gli uccelli vedano la terra dal cielo.
Alla fine l’albero della Storia si piega sotto il peso della frutta e offre una casa agli uccelli che volano sopra le teste degli spettatori. Ma che tipo di uccelli sono?
RASSEGNA STAMPA
In scena con Sofocle, il mito come arma per provocare la realtà – il Manifesto 08/10/2022
Barba; “Il teatro è stato il mio rifugio dal razzismo” – Metro 06/10/2022
Il teatro “in greco” del purista Barba – Avvenire 01/10/2022
Tebe al tempo della febbre gialla – il Tempo 27/09/2022
Nostalgia di una vecchiaia operosa. Intervista a Eugenio Barba – liminateatri.it 22/09/2022
Il signore dell’Odin Teatret – Corriere della Sera 26/09/2022
Odin Teatret, oggi prima nazionale con “Tebe” – il Messaggero 26/09/2022
Con Antigone l’Odin Teatret dice addio – la Repubblica 25/09/2022
Odin Teatret, atto finale – Trovaroma 22/09/2022
Eugenio Barba: “Odin Teatret addio, ora ci aspetta una rinascita” – Blog repubblica.it 21/09/2022