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debutto previsto del nuovo allestimento a maggio 2021

CIRANO DEVE MORIRE

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liberamente ispirato a Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand

regia Leonardo Manzan

con Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, Paola Giannini

musiche Alessandro Levrero, Franco Visioli
eseguite dal vivo da Filippo Lilli

drammaturgia Leonardo Manzan, Rocco Placidi
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis adattamento di Paride Donatelli
progetto sonoro Franco Visioli

produzione de LA BIENNALE DI VENEZIA nell’ambito del progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30 – con la direzione artistica di Antonio Latella

produzione nuovo allestimento 2021 La Fabbrica dell’Attore -Teatro Vascello, Elledieffe

Vincitore della Biennale di Venezia edizione 2018 progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30

 

Leonardo Manzan, romano di origine e milanese di formazione, classe 1992, si è rivelato tra i giovani talenti alla Biennale di Venezia aggiudicandosi nel 2018, con Cirano deve morire, il primo premio della Biennale College Teatro – Registi under 30 e nel 2020, con Glory Wall, il premio come miglior spettacolo.

Formatosi alla Paolo Grassi, si è distinto negli ultimi due anni per l’originalità e la validità dei suoi lavori. In Cirano deve morire il giovane regista rilegge in chiave contemporanea la famosa opera di Rostand, nella quale i versi dell’autore francese si traducono in una avvincente e moderna partitura rap: una lettura carica di energia che riesce a rompere gli schemi convenzionali.

A collaborare con lui per la drammaturgia è Rocco Placidi; in scena Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, Paola Giannini.

 

 “Sento che sia giusto da parte mia venire allo scoperto e dire apertamente cosa penso di Cirano, perché Cirano deve morire, motivare in qualche modo il mio desiderio iconoclasta. Ma rischio che sia piuttosto Cirano a dire cosa pensa di me. Si può essere iconoclasti verso ciò che non è un’icona?”

Forse è proprio questo il tentativo più importante: dimostrare che Cirano non è affatto un’icona, non offre schemi. Semina indizi, tracce che portano a noi. Cirano ci appare molto più simile, più prossimo di quanto pensassimo, se riusciamo a smascherarlo, cioè, letteralmente, se gli togliamo la maschera.”

Leonardo Manzan

 

Dalla rassegna stampa

È un Cirano rap, dal ritmo indiavolato, le parole rotte a metà che spesso costituiscono le battute, le bellissime luci stroboscopiche di Franco Visioli, un accompagnamento musicale perfetto per un ribaltamento che ti lascia senza fiato per tre attori soli […].

Ottima la direzione di Manzan degli attori che sono Alessandro Bay Rossi (Cirano), Paola Giannini (Rossana), Giusto Cucchiarini, implacabile Cristiano.

Speriamo di vedere questo spettacolo sui nostri palcoscenici. Se lo merita.

Maria Grazia Gregori, delteatro.it

 

Intelligente, divertente, struggente, con apprezzabilissime intuizioni, spesso innovative, lo spettacolo di Placidi e Manzan ha fatto morire Cirano provando a far fuori – già che c’era – tutto il teatro. Bene. Linfa vitale per farlo rinascere sembra essercene e di promettente.

Silvio Cristiano, Saltinaria.it