
di Marco Martinelli
in scena Marco Cacciola
disegno luci Luca Pagliano
scenografia Edoardo Sanchi
musiche originali e sound design Marco Olivieri
tecnico audio Paolo Baldini
realizzazione immagini video Filippo Ianiero
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
regia Marco Martinelli
coproduzione Albe / Ravenna Teatro – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667, esattamente il 3 agosto.
In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini, la massima autorità artistica della Roma barocca, è infuriato con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro.
Nell’infuriarsi con la donna, Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini, il geniale architetto ticinese. Un’evocazione ‘in absentia’, al pari di quelle dei suoi allievi, ai quali Bernini si rivolge, discutendo con loro, mettendoli in posa, facendoli recitare nelle commedie da lui scritte e dirette, perché imparino a incarnare gli ‘affetti’, i sentimenti che dovranno trasferire nel marmo.
Quando, poi, giungerà la notizia inaspettata del suicidio di Borromini, la furia cederà il passo alla pietas: per la tremenda depressione che aveva colpito il rivale in quegli ultimi anni e, al contempo, per l’incessante guerra che gli artisti si fanno, tutti contro tutti, per il loro ‘sgomitare sotto il cielo’, come direbbe Thomas Bernhard.
Travolto da quella pietas, Bernini giungerà a riconsiderare l’opera del collega, riconoscendone l’alto valore.
Chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile.
Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità a generare sulla scena, come scolpendo nel vuoto, presenze, figure e ricordi, l’opera di Martinelli ci mostra un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre più incombente.
Ringraziamenti a Valerio Apice, Paolo Betta, Bassi Service, Nicolò Calandrini, Assunta di Sante, Moretti Marmi Graniti s.r.l., Gianfelice Facchetti, Giovanni Gardini, Roberto Magnani, Giuseppe Pagliano, Massimo Pellegrinetti, Martina Pisoni, Simona Turriziani e a Melania G. Mazzucco per una citazione dal romanzo L’architettrice (Einaudi, Torino 2019)
Marco Martinelli è drammaturgo, regista di teatro e di cinema, fondatore del Teatro delle Albe (1983) insieme a Ermanna Montanari, con la quale ne condivide la direzione artistica. Le sue drammaturgie sono pubblicate e messe in scena in Italia e in altre dieci lingue nel mondo. Numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti: sette Premi Ubu (l’Oscar del teatro italiano) come regista, drammaturgo, pedagogo; il Premio Mess del Festival di Sarajevo, il Premio Hystrio alla regia, il Premio alla Carriera assegnato dal Festival “Les Journées Theatrales de Carthage” (Tunisi). Nel 2016 pubblica Aristofane a Scampia (Ponte alle Grazie) in cui racconta l’esperienza della non-scuola, nata a Ravenna e divenuta un paradigma pedagogico in ambito internazionale. Il libro, tradotto in francese e pubblicato da Actes Sud, ha ricevuto il Prix de la Critique come “miglior libro sul teatro” del 2021. Nel campo cinematografico ha realizzato i film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (2017), The Sky over Kibera (2019), ER (2020), fedeli d’Amore (2021). Nel 2024 è stato nominato, insieme a Ermanna Montanari, alla direzione artistica del Festival Internazionale Ciclo dei Classici del Teatro Olimpico di Vicenza.
Marco Cacciola si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 1999 e lo stesso anno vince il premio come miglior attore alla VI Rassegna Nazionale delle Accademie e Scuole di Teatro. Negli anni successivi studia ancora con Danio Manfredini, Peter Clough, Monique Arnaud, Peter Brook, Bruce Myers, Sotigui Kouyaté. Come attore il suo percorso artistico è stato legato per più di 10 anni ad Antonio Latella, sotto la cui direzione ha preso parte a molti spettacoli in Italia e all’estero. Ha lavorato anche con Guido De Monticelli, Bruno Fornasari, Andrée Ruth Shammah, Stefano Tomassini, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Corrado Accordino, Sergio Fantoni, Ottavia Piccolo, Claudio Autelli, Giorgio Albertazzi, Konstantin Bogomolov. Nel 2010 fonda, insieme a Michelangelo Dalisi e Francesco Villano, la Compagnia indipendente InBalìa.
Edoardo Sanchi Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 1985 al 1990 ha svolto attività in qualità di assistente alla scenografia per allestimenti firmati da Margherita Palli. Come scenografo ha lavorato in moltissimi teatri e festival italiani ed europei collaborando con numerosi registi di teatro, opera e danza. É stato invitato dal VCA (Università di Melbourne, Australia) come Professor in Residence a condurre un master di Scenografia. Dal 2003 ha insegnato Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia di Belle Arti di Venezia e Accademia di Belle Arti di Carrara ed è docente per il biennio magistrale di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Luca Pagliano diplomato come tecnico di palcoscenico alla Paolo Grassi e al SAE INSTITUTE di Milano, ha lavorato come fonico con diversi artisti, curato la direzione tecnica del festival di Olinda-Milano, per poi iniziare stabilmente la collaborazione con le Albe come light designer e co-direttore tecnico in particolare di Malagola Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi. Ha firmato il disegno luci per due lavori della 77esima edizione del Ciclo dei Classici all’Olimpico di Vicenza con la direzione di Montanari e Martinelli: Moltitudine In Cadenza, Percuotendo di Giovanni Lindo Ferretti e Notte delle voci diretto da Montanari.
Marco Olivieri sound designer e compositore ha collaborato con musicisti e artisti di fama internazionale sia in live che in studio. Ha ricoperto i ruoli di fonico di palco, fonico Front of House, P.A. manager, recording engineer. mixing engineer, sound designer, direttore tecnico di festival ed eventi musicali. Opera anche in ambito teatrale e performativo, realizzando progetti e ricerche sulla spazializzazione sonora e la sonorizzazione di spazi non convenzionali collaborando anche al centro di ricerca vocale e sonora MALAGOLA. Tra le diverse collaborazioni: Massive Attack, Lou Reed, Scott Gibbons, Bob Wilson, Stefano Scodanibbio, Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe e molti altri.
RASSEGNA STAMPA
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