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dal 28 al 30 novembre
martedì, mercoledì e giovedì h 21

COME UN ANIMALE SENZA NOME

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testi di Pier Paolo Pasolini

con Lino Musella
musiche dal vivo di Luca Canciello
drammaturgia di Igor Esposito
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro VascelloCadmo

durata 60’

Torna a grande richiesta, Lino Musella, attore fra i più amati e premiati della sua generazione, con un’opera-concerto originale, su testi di Pier Paolo Pasolini, dal titolo Come un animale senza nome.

Il poema autobiografico del “Poeta delle ceneri” sarà la colonna vertebrale del corpus poetico pasoliniano che la voce di Lino Musella renderà in forma di costellazione sonora, nuova e vibrante, accompagnata dalle sonorità musicali del Maestro Luca Canciello.

La straordinaria e misteriosa potenza del fantasma pasoliniano torna a interrogare il nostro presente a più di cento anni dalla nascita del poeta.

MERCOLEDÍ 29 NOVEMBRE INGRESSO GRATUITO
ore 19.00
Stato d’assedio” di Mahmud Darwish
lettura integrale del testo a cura di Lino Musella
a seguire lo spettacolo a pagamento

INFO E PRENOTAZIONI: promozioneteatrovascello@gmail.com

“Voglio poter affrontare la storia e la lotta del mio popolo da una prospettiva estetica, distinta dalla lettura politica corrente e reiterata. Aspiro a radicare la mia vita nell’umano e nell’universale, non in una qualunque interpretazione specifica e limitata”

Mahmud Darwish.

Nei giorni della sua presenza a Roma e in occasione della giornata Internazionale per la Palestina mercoledì 29 novembre alle ore 19.00 Lino Musella desidera offrire agli spettatori del Teatro Vascello la lettura integrale del testo poetico “Stato d’assedio” di Mahmud Darwish, scrittore e giornalista palestinese scomparso nel 2008, unanimemente considerato tra i maggiori poeti in lingua araba; sarà l’occasione per conoscere un’opera che nasce dalle ferite della Storia,  una lunga memoria dell’esilio come atto poetico di fronte a una realtà storica molto complessa.

È la poesia ad avere il compito di curare le ferite del ‘ luogo’, di guardare oltre; è la poesia a essere votata alla resistenza; è la poesia a dover essere più forte dell’assedio. A portare speranza di vita.

Sono inoltre previsti in chiusura interventi del traduttore Wasim Dahmash e del Prof. Simone Sibilio docente di Letteratura araba Università Ca’ Foscari di Venezia che permetteranno al pubblico di conoscere più da vicino la realtà culturale palestinese e l’opera di un poeta definito da José Saramago ‘tra o più importanti del Novecento’.

I libri di Darwish sono stati tradotti in più di venti lingue e diffusi in tutto il mondo, ma solo una minima parte della sua produzione letteraria è stata tradotta in italiano.

Stato d’ assedio è un ‘testo’, come lo ha definito lo stesso autore, elaborato a Ramallah nel gennaio 2002, nelle settimane in cui la città era assediata dalle truppe israeliane di Ariel Sharon: Mahmud Darwish, che a Ramallah viveva, si è trovato perciò nella hala, ossia nella ‘condizione’ di assediato.

Lo ‘ stato d’assedio’ nei versi del poeta va aldilà della condizione di vita nella quale si trovano le moltitudini concrete di cui il poeta è portavoce, di queste esprimendo sentimenti e pensieri.

Gli oggetti della riflessione sono la poesia nel suo farsi, la storia, il ‘luogo’, ossia lo spazio del pensiero, la forza che è impressa nell’ affermazione della propria identità. Il dolore collettivo che tormenta quel ‘luogo’ per molti versi rimanda al futuro la soluzione dei risvolti personali. […]

Testo tratto dalla prefazione del traduttore e curatore della versione italiana Wasim Dahmash