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Dal 28 marzo al 2 aprile
Dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17

DAVID COPPERFIELD SKETCH COMEDY, UN CAROSELLO DICKENSIANO

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una riscrittura di Marco Isidori da Charles Dickens
Scene e costumi di Daniela Dal Cin
Regia di Marco Isidori
Produzione Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa

interpreti:

Paolo Oricco, Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta,
Alessio Arbustini, Vincenzo Quarta, Marco Isidori

assistente alla regia Nevena Vuïjc
luci Fabio Bonfanti

 

 

Durata:75’

I Marcido presentano al Teatro Vascello la loro nuova produzione:
“David Copperfield sketch comedy, un carosello dickensiano”.

La Compagnia affronta per la prima volta le tematiche del romanzo
ottocentesco, trasformandolo per il palcoscenico in una narrazione
iperbolica, che con ritmo vorticante procede sostenuta da una serie
di sketch dove la prevalenza del “passo” comico non impedisce la
pungente notazione di costume, l’affondo, a volte spietato, nella
contraddizione primaria del tempo storico del romanzo, l’avvento
cioè della società industriale, tuttavia ancora permeata da modelli
comportamentali precedenti al suo completo dispiegarsi, e quindi
ricchi di un’ambiguità assai favorevole alla drammatizzazione
teatrale. Tutto ciò pur nel tono volutamente prossimo al Vaudeville
che si è scelto di assumere per far vivere scenicamente al meglio la
natura prismatica della giostra sentimentale ideata da Dickens.

Anche per questo spettacolo la scenografa Daniela Dal Cin si è espressa
con una delle sue più mirabolanti invenzioni; e stavolta è proprio
nella lotta (mortale, in quanto la prevalenza di uno dei due elementi
deciderebbe dell’inutilità della rappresentazione) tra
l’esasperazione iconica e la tramatura sonora della recitazione
(anch’essa portata verso una vivificante astrazione) che si situa
la chiave di volta di questa riduzione scenica del Copperfield; il
tentativo di una rappresentazione integralmente segnata da quella
tensione verso il Teatro Totale, che da sempre caratterizza,
informandone il lavoro, l’avventura artistica della Compagnia.

 

Appunti di regia 1

David Copperfield Sketch Comedy
è una riproposta in chiave satirico/grottesca del capolavoro
dickensiano. Come puntualmente esplicita il titolo, lo spettacolo
avrà una struttura drammaturgica (adattamento e traduzione di Marco
Isidori) dove le singole situazioni della “novella”,
agganciandosi le une alle altre, si concateneranno in una sarabanda
teatrale di stupefacente rilievo spettacolare (in questo aiutate e
servite dalla concezione dell’impianto scenografico di Daniela Dal
Cin); andando così ad instaurare una sorta di “giostra”
velocissima e incalzante, il cui dinamismo, sia quello sonoro, qual è
costume proprio dei Marcido, ma anche iconografico, possa comporre
quel corpo drammatico che giustifica oggi la riproposizione teatrale
di un testo letterario di tale natura; anzi forse lo scandaglio
scenico è lo strumento più adatto ad individuare e centrare nelle
pieghe di una narrazione ottocentesca, quei temi universali che sono
da sempre appannaggio della vicenda umana, e che il Teatro soltanto
sa e può specchiare con piena verità; lo garantisce il suo
inossidabile e non surrogabile canone vivente.

 

 

Appunti di regia 2

RIDERE!!!
RIDERE!!! RIDERE!!!

 

Per un teatro “smodato” i Marcido vanno a presentare:

 

DAVID COPPERFIELD SKETCH COMEDY, un carosello dickensiano

 

«Quindi un romanzo! Anzi un romanzone costretto a sviluppar frizzante la
pletora storica che lo struttura, in un paio scarso d’orette! Una
scrittura calma, pacata, fluviale, obbligata a trasformarsi in una
testualità nervosa, scattante, decisamente e programmaticamente
iperbolica nella sua determinazione a comunque svolgere al meglio e
con coscienza attenta anche al divertimento pubblico, tutti i sacri
piani della novella.

Tale somma vorticante di sketch è stata costruita per narrare onestamente
una vicenda, un fatale concatenarsi fattuale; ma soprattutto, e forse
questo “in primis”, la birichinata del drammaturgo è stata
progettata per agevolare, stanandolo dalle secche della letteratura,
l’avvento di Sor Teatro; sembra una cosuccia semplice a dirsi,
però… però…»